capire il presente

Oltre l’odio

La guerra tra Russia e Ucraina è iniziata nel Febbraio 2014, con la fuga del presidente dimissionario ucraino Viktor Janukovyc, accusato di crimini contro i manifestanti di Euromaidan, a cui fece seguito l’occupazione russa di Crimea e Donbass. 

Da allora l’Occidente è stato assente, fino a pochi giorni fa.

Il problema di fondo ancor prima dell’urgenza di correre a spegnere l’incendio è quello di capire cosa ci porta, così spesso, a situazioni nelle quali sembra non ci siano alternative.

Il vero problema è la “miopia strategica”. 

È una malattia. 

La “miopia strategica” è una forma di superficialità, prodotto dell’affermazione unica di sé stessi al punto da rendersi incapaci di riconoscere la realtà, credendo che sono le proprie idee a dare forma ultima alla realtà. 

Questa miopia è senza dubbio segno di decadenza, ma è anche una grande opportunità per prendere coscienza e uscire da molti luoghi comuni.

Ad esempio, dire che la guerra in Ucraina è colpa dell’Occidente è falso o non totalmente vero. Certamente ci sono molti più protagonisti in questa tragedia, oltre a Putin, ma, come sempre, quelli che pagano il prezzo più alto sono i più deboli. Quel che accade in Ucraina genera forti emozioni, giustamente, ma quando le emozioni prevalgono sulla ragione non si agisce nella realtà bensì semplicemente si “reagisce” alla realtà, e si perde l’uso reale della ragione. Allo stesso tempo, che la Russia abbia torto nell’invadere un altro Stato, che la Nazione aggredita si difenda con le armi, persino che la UE invii armi è, nella situazione attuale, ragionevole.
Semmai quello che non è ragionevole è che non si vada oltre. Sarebbe assai più ragionevole, infatti, se i milioni di persone sensibili a questa follia che è la guerra, marciassero tutte assieme per le strade di Kiev o di qualche città vicina al confine, non per invadere, non per accusare ma per chiedere la pace, per proporre a tutto il mondo un altro modo di convivenza tra i popoli.

Tutte le confessioni religiose dovrebbero fare questa grande marcia per l’umanità.

Io, come cristiano, come seguace di Cristo, quel Dio fatto Uomo morto e risorto per noi, non posso giudicare la realtà al di fuori dal fatto che è Dio che mi sta facendo, adesso. Che è Lui che sta facendo tutto e tutti, adesso. Sta rendendo esistenti il popolo ucraino e il popolo russo, Putin o Biden, Draghi o Macron. Tutti.

Se Dio ci sta facendo adesso, se la Creazione sta avvenendo in questo istante, se prendiamo consapevolezza del significato di questo, non possiamo schierarci per ucciderci, ma per richiamarci a un destino comune che ha l’umanità intera.

Siamo compagni di viaggio, anche di quelli che ci stanno meno simpatici. Un viaggio che ha forti responsabilità, responsabilità originate nell’amore che Dio ha per ciascuno di noi, un amore senza condizioni, che resta amore anche quando sbagliamo.
Questo infinito amore è la ragione profonda che ci motiva ad amare il prossimo, il nostro pianeta e tutto quello che ha fatto il Creatore.

Non si tratta di essere ingenui e non vedere la realtà della guerra, si tratta di prendere consapevolezza che la violenza porta soltanto ad altre violenze ancora più grandi e che non si esce da queste situazioni utilizzando gli stessi meccanismi comportamentali che ci hanno portato ad esse.

La storia dell’ umanità è piena di esempi che ci mostrano e dimostrano i risultati fallimentari. Senza poi pensare, che ora con la potenza nucleare il rischio di autodistruggerci è quanto mai reale. 

Cosa aspettiamo per prendere veramente coscienza che il tempo si è fatto breve? 
Che la vera e unica forza che cambia la storia è la forza che cambia il cuore dell’uomo?

Foto tratta dalle pagine di luce.lanazione.it

4 commenti su “Oltre l’odio”

  1. Se Dio ci sta facendo adesso, se la Creazione sta avvenendo in questo istante, se prendiamo consapevolezza del significato di questo, non possiamo schierarci per ucciderci, ma per richiamarci a un destino comune che ha l’umanità, questo è il passaggio che ritengo cruciale

  2. La vera salvezza come esprimi nell’ultimo passaggio, è la conversione,o con Cristo o tutto è inutile, è già , però come difficile occettrlo, ottimo,”capire il presente”;

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